Salvini e le provocazioni: dalla maglietta del Giulianova alle invettive contro gli anarchici. E richiama i suoi: “Sui manifesti il simbolo invece dei volti dei candidati" FOTO

GIULIANOVA – La giornata di Salvini a Teramo e poi a Giulianova, come spesso accade, è stata caratterizzata da momenti che restano scolpiti per suscitare polemiche e divisioni: tra chi è a favore e chi è contrario a qualche sua uscita sopra le righe e provocatorie. L’aver indossato la maglietta del Giulianova calcio  sul palco del Belvedere in riva all’Adriatico non è piaciuta a tanti, a giudicare dalle reazioni social. Sia a Giulianova che a Teramo, sulla sponda ‘biancoross’, rivale storica della tifoseria giuliese. Quel suo "ho la maglietta del Giulianova perchè tra un pò ci vedremo in Champions, Milan-Giulianova sarà una delle partite di cartello", rivolto a piazza della Libertà gremita di gente, non è andata giù alle voci critiche sui social, in un mischiume di rivalità sportiva e politica insieme. Da Teramo e a Teramo, molti profili hanno tenuta alta l’attenzione più sotto il profilo del campanilismo sportivo con un giudizio di inopportunità del gesto, sulla sponda giuliese, e non poteva essere altrimenti le voci contrapposte erano quelle vestite dei diversi colori politici dei commentatori. Non sono stati pochi coloro che hanno messo l’accento sul fatto che la maglietta giallorossa (peraltro di molti anni fa) stesse facendo il giro dei tg nazionali vestita dal ministro dell’Interno.
Un’altra frase non è sfuggita al popolo dei social, quella pronunciata durante la passeggiata lungo corso San Giorgio a Teramo mentre Salvini si recava in prefettura, rivolta al deputato-coordinatore regionale Peppe Ballachioma e ai candidati Pietro Quaresimale e Maria Di Domenico, catturata dalla direttw Facebook sul caale social del nostro sito www.emmelle.it: "Dalla prossima settimana solo loghi della Lega sui manifesti, tappezziamo l’Abruzzo di loghi e togliamo i volti" che ha sollevato critiche sulla negazione di un impegno politico fatto dalle facce di chi ce le mette e di come Salvini possa essere concentrato su un obiettivo di più lunga gittata rispetto alle regionali imminenti.
Siparietto polemico Salvini non l’ha risparmiato ai contestatori e torniamo al comizio tenuto a Giulianova. In apertura si è rivolto a una ventina di giovani anarco-insurrezionalisti che aveva provato ad avvicinare la zona dove il leader avrebbe parlato ma sono stati tenuti a distanza dall’imponente schieramento di forze di polizia con reparto mobile della Polizia di Stato e carabinieri: "Un saluto anche ai 20 residuati bellici comunisti dei centri sociali di Giulianova – ha detto Salvini raccogliendo l’ovazione della folla -, senza i quali questa piazza non sarebbe uguale, pensate come gli rode che pensano di rappresentare il popolo e ormai rappresentano solo se stessi e il loro centro sociale".